venerdì 23 ottobre 2009

Hey Doc

Roma – ottobre

Pregiatissimo, voi non potete nemmeno immaginare quanto si sollevato nel constatare che qualcuno da voce alle nostre paure e speranze. Sono un docente universitario di Roma: il mio nome è Giuseppe Loiacono. Sto letteralmente contravvenendo agli ordini ricevuti al riguardo delle comunicazioni via internet. Ma sono talmente stufo che ho deciso di fare un passo avanti e se necessario pagare il fio con la mia propria vita.
Se sono drastico? Per niente. Qui i ragazzi raccontano delle storie, che se solo l’1% fossero vere, dovremmo chiamare l’agenzia per i diritti dell’uomo.
Non vi starò a raccontare storie anche io. Quello che vi lancio è un appello.
Dovunque voi siate, qualsiasi cosa vi abbiano negato di fare o imposto di fare, reagite. Questa non è più democrazie. Questa non è più libertà.
Reagite, con ogni mezzo. E se necessario, Dio non me ne voglia, anche con la forza fisica.
Combattete i soprusi e gridate forte la parola LIBERTA’.
Vi ricordate quando Mel Gibson, nei panni dello scozzese Wallace, sul tavolo della tortura verso la fine del film, al suo aguzzino gridò LIBERTA’?
Quello dobbiamo fare. Gridarlo al mondo intero. Con la speranza che qualcuno recepisca il nostro messaggio.
Vorrei inoltre salutare tutti quelli che mi conoscono. Forse questa sarà l’ultima occasione in cui potrò dirvi che conoscervi e stare con voi è stato prezioso e istruttivo. A tutti i miei ragazzi auguro un futuro migliore del nostro presente.
Fate valere i vostri diritti. La storia ci insegna che nessuna tirannia è durata in eterno. Alla fine la democrazia e la libertà vincono sempre.
Vostro per sempre,
Giuseppe Loiacono


Bene Prof. non avrei troppa fretta di pagare fii di vita, vuoi sapere se le storie sono vere? basta che scendi in strada.
La tua democrazia forse semplicemente non tornerà più...
Okahey professore, qual'è un buon giorno per morire?
Beh, forse quello era un altro film, il trasponder fa i capricci e devo farlo raffreddare. Agli amici sperduti in questi giorni bui ninco nanco manda un caldo Yeah, passo e chiudo.

venerdì 16 ottobre 2009

Grande questo amico che ci contatta dal cuore del paese.
Vai! specchio delle mie brame, squarcia la tenebra del silenzio...
Ninco Nanco passa e chiude..


7° giorno della caduta della repubblica.

Prima di tutto vi chiedo scusa. Vi chiedo scusa perché non farò nomi di alcun genere. Il mio, quello di mia moglie e soprattutto della città in cui vivo. Non ho ben capito chi è contro chi, e di chi mi posso fidare. Per questo al momento sarò cauto. Vi dirò solo che messaggio dall’Umbria. E questo per il momento vi basti. Un mio carissimo amico, genio dell’elettronica e dell’informatica, è riuscito a collegarmi ad internet, rimbalzando il mio segnale di continuo, così da evitare che mi rintraccino.
Non so quanto durerà. Ma ogni giorno mi collegherò ad internet per pochi minuti e controllerò la situazione.
Secondo: GRAZIE ! Di cuore. Aver trovato il tuo appello mi ha riempito di gioia.
Qui si vivono ore drammatiche. Un mio contatto all’interno della Polizia, mi dice che è un caos. L’esercito di Liberazione Nazionale che ancora non si sa a chi faccia capo, è ovunque e controlla tutto. Supermarket, stazioni di rifornimento, ospedali, uffici e tutti i negozi, di ogni genere.
Più che un esercito di Liberazione mi sembra un esercito di dittatura. Loro passano tutto il giorno con dei mega altoparlanti per rassicurarci, ma intanto girano con i mitra spianati.
Ma da chi ci hanno liberati?
Qui le notizie sono frammentarie. Sembra che la cosa sia stata preparata da mesi. Ci hanno detto che le più alte cariche dello stato sono al sicuro. Dove? E perché non parlano alla popolazione?
Sono preoccupato. E non a caso.
Ieri c’è stato un processo in direttissima in piazza. Due sciacalli sono stati sorpresi mentre entravano in un deposito alimentare. Sono stati passati per le armi.
Si avete capito bene. Gli hanno sparato davanti a tutti. Giustizia in diretta. Alla faccia di tutta la burocrazia che asfissiava i nostri tribunali.
Roba da medioevo.
Mi sembra di diventar matto.
Fino ad una settimana fa il mio unico pensiero era la ripresa economica, che gettava un ombra su di me e sulla mia famiglia. Ora rimpiango quell’ombra.
Quando torno la sera a casa da mia moglie, dopo ore di fila per comprare qualcosa da mangiare, mi sforzo di sorridere, anche per mio figlio piccolo.
Io lavoro in proprio. E di clienti con questo che è successo non se ne vedono. I bar sono vuoti, i ristoranti hanno abbassato le saracinesche, i cinema sono chiusi. Il coprifuoco poi fa il resto.
Ora la mia preoccupazione sono i soldi. E quando finiranno? Cosa comprerò alla mia famiglia? Cosa faremo?
Perché nessuno ci dice niente.
Sulle colline, qui vicino alla mia città, in piena notte a volte si sente sparare. Sembra che qualcuno sia riuscito nel caos dei primi momenti a recuperare delle armi in un deposito militare qui vicino. Cosa vogliono fare? I partigiani? O forse hanno fatto bene?
Io non posso lasciare la mia
famiglia. Devo pensare a loro.
A proposito: qualcuno sa qualcosa degli extracomunitari?
Qui in città sembrano spariti. C’è chi dice che siano stati rimpatriati per non avere grane internazionali. Il mio contatto nella Polizia ha fatto spallucce. Chissà cosa ne pensano gli altri stati. Già. Il mondo, l’Europa, che fa? Nessuno dice niente? E gli americani sono a favore o sono contro. Per una volta li vorrei contro il movimento di Liberazione. Quello che vorrei veramente è uscire da questo incubo.
Mi sembra di leggere uno di quei racconti surreali alla Stephen King, quando in un villaggio del Maine qualcuno impazziva o faceva patti con il diavolo e succedeva di tutto. Qui sembra di essere in uno di quei romanzi. Ma io non farò l’eroe. Ve lo dico ora per non creare equivoci. Chiunque legga questa e-mail sappia che io me ne starò tranquillo e penserò alla mia famiglia. Se potrò, e quindi non correrò rischi inutili, sarà mia premura comu
nicarvi informazioni in merito a quello che accade nella mia città.
Non vi dico che Dio vi benedica, non perché non creda a Dio, ma perché io sono dell’avviso che Dio è solo un osservatore. Gli uomini sono gli attori e i registi di tutto quello che accade.
Spero di ritrovarvi la prossima volta, e specialmente te, Ninco Nanco.
Mi viene da sorridere pronunciando il tuo nome, e ti ringrazio anche per questo.
Io non ho nome, ma per te sarò Lo Specchio, che riflette ma non da giudizi.
Tenete botta, come dice il mio cantante preferito.

LO SPECCHIO

mercoledì 14 ottobre 2009

La strada nel buio...

Quella notte siamo cambiati per sempre, e tu dove eri quella notte?

Mandiamo la testimonianza di una prima mail che ci arriva, è firmata Daniele Marotta, povero guaglione, chi sa che fine hai fatto...

Ninco nanco per oggi vi saluta e si apre una confezione di omogeneizzati...


11 Ottobre 2009

Sto viaggiando in autostrada, è notte, mi passa accanto il cartello di di confine regionale, ciao Lombardia, benvenuti in Veneto.
Chissà perché quei cartelli mi piacciono così tanto, da sempre. Come se rappresentassero l'idea stessa di viaggio, di passaggio.
Tutte le volte penso che quelle scritte un tempo avevano segnato il confine di stati, con dogane, gabellieri, gendarmi e, quasi tutte le volte, la mente inizia a fantasticare sui secoli pa
ssati, mi vengono in mente immagini di pastori, paesi, locande e briganti come nei quadri di Bruegel, e, tutte le volte penso a quanto mi piacerebbe fare un fumetto sui briganti, poi distratto da altro, il progetto si rimmerge nella melma mentale.

Mi distrae il programma musicale di radio Rai, che andava in sottofondo, mi distrae perché viene interrotto bruscamente.

Stavo ascoltando le nozze di Figaro di Mozart, K492, (aveva detto lo speaker mezz'ora prima),
prima del cartello regionale e dei briganti questo Mozart mi aveva sparato a venti anni prima, quando ascoltavo quest'opera studiando inutilmente greco e latino al liceo, destinato comunque ad in interrogazioni fallimentari, mi preparavo spesso con studiate notturne suggestive a base di Mozart e candele.

Dopo l'interruzione una voce interrompe il silenzio: “A tutta la popolazione italiana ed agli ascoltatori internazionali, qui parla l'Esercito di Liberazione Nazionale nella persona del generale Corvo, abbiamo preso il controllo delle emittenti televisive e radiofoniche nazionali. Abbiamo sospeso temporaneamente la rete cellulare Gsm, internet e le TV private.
Le altre massime cariche dello stato sono al sicuro. Il parlamento è stato sciolto ed i suoi poteri decaduti. Presto tutto tornerà alla normalità, all'alba di domattina verrà rilasciato un primo comunicato, vi preghiamo di restare in casa questa sera, non allarmatevi, non avete nulla da temere. Vi ripeto, non allarmatevi e continuate le vostre attività come di consueto.
Il Generale Corvo dal Movimento di Liberazione Nazionale”.

L'auto continua a mangiare asfalto in totale sospensione e silenzio.

I primi secondi dopo la fine del comunicato, mi aspetto una risata, una voce da dj radiofonico che la buttasse in scherzo, una candid camera del cazzo, tipico umorismo spuntato in stile RAI, una trovata, in ritardo di secoli da Orson Welles che lesse la Guerra dei Mondi di H. G. Wells ad un'America attonita e boccalona.
1938, Welles legge Wells, welles wells... wels... wels...wels..

Nulla...

Nessun presuntuoso e petulante speaker RAI, fa capolino.

L'auto scorre liscia sull'asfalto nero e deserto, io no.
Strati morali di me restano indietro, e si staccano, anzi si scartano, sparendo sull'asfalto, ogni pezzo che se ne va mi degrada nell'ansia..

Non è possibile, è uno scherzo.

Mentre ascoltavo, prima, ho sorpassato un tir che stava rallentando per accostarsi, avrei dovuto fermarsi forse? Condividere con l'unico veicolo in vista questa cosa, ma che cazzo, ancora non avevo capito, ancora adesso non sto capendo un cazzo...

La radio tace, in silenzio...

..silenzio della radio..

silenzio...

...radio.

Silenzio radio.

Merda.

Prendo il cellulare, chiamo casa, cazzo. Niente segnale. Neanche una tacca di merda. Provo lo stesso a fare il numero di Casa, in toscana dove Mari deve stare bene, deve stare guardando la tele a casa dopo la cena, aspettandomi fino al giorno dopo, tempo che sarà colmato con almeno sei, nove telefonate affettuose. Un pensiero fugace va anche anche ai miei genitori e a tutti i conoscenti, tutti in toscana, tutti, idealmente uniti ad affrontare insieme questa cosa, tutti tranne me...

Te tu tiiiii, te tu tiiiiiii, Gentile utente attaccati al cazzo.

Continuo a volare in autostrada alla mia velocità di crociera solita, centotrenta fissi, possibile che ancora non passa nessuno? C'era forse qualche partita del mondiale del cazzo?
Mi sta definitivamente montato l'odiato groppo nello stomaco e inizia anche un po' di sudarella
, la mia Toyota Yaris nera è sempre stata calda, anche a metà tra il pallino rosso e quello blu questa stronza butta calore. Apro i finestrini, una massa d'aria fredda e umida riempie l'abitacolo, vengo attraversato da un brivido.
Posso fare zapping tra i canali radio, che idea!
Tutto morto, i numeri digitali scorrono veloci, i bottoni dei canali memorizzati dell'rds non aiutano con le scritte solite: radio uno, due o tre, radio deejay, rtl eccetera.

La strada continua dritta, la mia visuale è un cerchio giallo-bianco fin dove arrivano i fari, il resto nero come la pece.

Un paio di macchine dall'altra corsia, irraggiungibili, cazzo mi
potevo fermare, arrampicarmi sulla rete nel mezzo, fare dei segnali.
Sono già andate.
L'autostrada è un mondo ostile per il pedone come per i povero volpacchiotto, non può che venire colpito e spappolato ripetutamente.
Gli era forse sembrato che quelle macchine avanzassero, insieme quasi attaccate? Forse un'impressione dettata dal panico crescente, ma era panico?
Oddio non posso farmi prendere dal panico.
Meglio così ho fatto bene a non fermarmi, a non scendere, avrei potuto fare la fine di quel ragazzo che per aiutare un'incidentato nell'altra corsia, un paio di ani fa, non aveva visto che in mezzo c'era uno strapiombo ed era precipitato di sotto.

No.

... qualcosa troviamo.
Il groppo inizia a scemare. Una autorità razionale sta emergendo dal profondo e si sta mettendo ai comandi. Come l'eroe dei film catastrofici anni settanta, qualcuno deve far atterrare questo fottuto aereo sono io, in questo momento.
Chi sta prendendo il comando non è un macho cazzottaro, ma una sorta di Dracula Mr. Spock, gelido e razionale. Il cervello comincia a macinare pensieri lineari di razionalità e distacco applicati alla fantasia: praticamente una scienza esatta.
In ogni caso, non c'è nessun problema.
Se anche fosse tutto vero, se anche ci fosse stato un colpo di stato io sono a posto, chi avrebbe avuto interesse a nuocermi? In un colpo di stato nessuno ha interesse a fare fuori la gente.

Guardo i campi neri della padania avvolta nelle tenebre, passano una serie di cascine diroccate e capannoni industriali, li guardo e loro lo guardano me con le finestre cieche e i cancelli sprangati, i lampioni freddi, i rifiuti nei piazzali.
Un colpo nello stomaco, in barba alla razionalità, l'estraneità del luogo mi devasta, come quando da bambino ero mandato in colonia, oppure all'estero a studiare inglese, quella solitudine ancestrale, in un luogo alieno ed estraneo.
Voglio solo stare a casa mia.
Lì posso affrontare qualsiasi cosa. Porca puttana perché deve accadere a me di stare solo, al buio, in culo alla luna, in questa situazione del cazzo... mhhrr... un rantolìo sta guadagnando metri verso la superfice....
...sono vittima di un'ingiustizia cosmica, e un panico bizzoso sta prendendo il sopravvento.

Per fortuna mr. Spock nel cervello trova il pulsante delle endorfine...

Un'ondata di calma mi pervade.. il vuoto d'aria è finito, la razionalità sta riportando l'aereo in quota.
'Presto troverai tutte persone come te.. ...tutte confuse come te, tutte per lo più brave persone...'
Cosa è successo alla fine? Dopotutto quelli del movimento di liberazione nazionale, se esistono davvero, saranno pure loro padri di famiglia... ...non faranno più dello stretto indispensabile per raggiungere i loro scopi.. ...e basta.. ...no?

Cazzo siamo in Europa, nella Nato, siamo l'Italia, è appena ri iniziato il campionato cazzo!, nulla è più forte di una domenica di campionato, quale golpista vorrebbe sacrificare una domenica di campionato... e poi .., dai, ...il Berlusca non permetterà a nessuno di intaccare la sua posizione, il suo reddito, quello spara cazzate e sorrisi, mica proiettili.
E, alla fine, chi sarebbe dovuto insorgere? Diliberto? Nichi Vendola? O magari Beppe Grillo...?

Ecco adesso mi viene da ridere, una punta di vergogna per aver cercato sicurezza in Berlusconi, ma va bene lo stesso, ridere di me mi sta alzando comunque il buonumore, per lo meno fino a quando, dopo una curva, non mi si para davanti il casello dell'autostrada....

Daniele Marotta

martedì 13 ottobre 2009

Primo Comunicato


A chiunque riesca a captare questo blog, il mio nome è Ninco Nanco, come il brigante.
Ero uno normale, come voi, il destino in questi giorni terribili mi ha messo sotto il culo un enorme transponder wi-fi militare, pertanto sono diventato una voce nel cielo. Stiamo riuscendo a ripristinare qualche server, ma ancora pochi cittadini sanno cosa sia accaduto nei giorni scorsi..

Da quasi una settimana i telefoni sono inservibili e quasi tutte le centrali elettriche sono spente o presidiate, internet è collassata, tutti i media tacciono, ed il mondo sembra essersi scordato dell'Italia, si vede solo il primo canale da cui in nero ascoltiamo i bollettini del Comitato di Liberazione Nazionale, i quotidiani non esistono.

Questo è un luogo di scambio di informazioni dove condividere frammenti e ricomporre una qualunque visione generale di cosa stia accadendo nel nostro paese...

Da giorni sappiamo solo che l'Italia che conoscevamo non esiste più...

Qui Ninco Nanco, in attesa dei vostri comunicati...

Fine Trasmissione.